Questi risultati preliminari suggeriscono come il monitoraggio della satO2 periferica possa non riflettere precisamente l’ossigenazione cerebrale. Perlman e Volpe avevano evidenziato come episodi di apnea e bradicardia in neonati pretermine fossero associati ad un decremento consistente della velocità di flusso ematico cerebrale, ponendo importanti interrogativi sul potenziale effetto deleterio di episodi ricorrenti di questo genere. Il meccanismo alla base del decremento della velocità di flusso ematico cerebrale era individuato nella diminuizione della pressione ematica sistemica. Gli autori concludevano raccomandando interventi terapeutici urgenti in caso di episodi di apnea associata a bradicardia grave o moderata per evitare potenziali danni cerebrali su base ipossico-ischemica. Nel nostro studio riportiamo dati preliminari sulla monitorizzazione della satO2 in neonati pretermine, contemporaneamente a livello cerebrale e periferico, durante episodi di apnea e bradicardia. I risultati indicano, durante l’episodio di apnea e bradicardia, una rapida e transitoria deossigenazione cerebrale, con un valore di decremento assoluto della satO2 maggiore rispetto a quello misurato perifericamente dal pulsiossimetro. Non avendo i dati relativi alla misurazione continua della pressione arteriosa sistemica, è solo ipotizzabile l’assenza di un meccanismo di autoregolazione dinamica cerebrale nel pretermine, come spiegazione di tali fenomeni. Anche se non è possibile formulare da questi dati preliminari raccomandazioni terapeutiche, è evidente che le modificazioni dell’ossigenazione cerebrale durante episodi di apnea e bradicardia potrebbero essere sottostimate dal solo monitoraggio pulsiossimetrico periferico, soprattutto in neonati pretermine.

Dipartimento  di  Pediatria

N I R S

Near Infrared Spectroscopy

Ossigenazione cerebrale durante l’apnea del neonato pretermine

La prima applicazione del nuovo Ossimetro è stata su neonati affetti da apnea della prematurità ricoverati presso l’U.O. di Neonatologia e Terapia Intensiva dell’A.O. Meyer Firenze, (diretta dal Prof. Giampaolo Donzelli). L’obiettivo dello studio è stato di valutare l’effetto dell’episodio di apnea sulla satO2 dell’Hb contemporaneamente a livello cerebrale (NIRS) e periferico (pulsiossimetro). Abbiamo studiato 5 neonati pretermine (età gestazionale compresa tra 26 e 30 settimane), durante la seconda settimana di vita, che presentavano episodi di apnea clinicamente evidenti. I neonati non necessitavano di ventilazione assistita o di ossigenoterapia in culla, ed avevano ecografia cerebrale negativa. Sono stati monitorizzati in totale 18 episodi di apnea, della durata compresa tra 10 e 20 secondi, associati a bradicardia (frequenza cardiaca al di fuori dell’evento apnoico compresa tra 140 e 160 bpm, durante l’apnea tra 90 e 110 bpm), ed a risoluzione spontanea o dopo stimolazione tattile. La sonda NIR era posizionata a livello dell’osso frontale, mentre il pulsiossimetro alla mano destra. Ciascuna misura (durata circa 40-60 minuti per ogni neonato) iniziava quando il neonato, posto in incubatrice ed in posizione supina, era in uno stato di veglia tranquilla o di sonno, permettendo di ottenere un valore di baseline del segnale NIRS stabile. Sono stati considerati validi gli episodi di apnea preceduti e seguiti da un periodo di almeno 10 s di stabilità del segnale NIRS. Il comportamento della satO2 cerebrale e periferica durante gli episodi apnoici è risultato il seguente:

 a) sempre presente deossigenazione cerebrale;

 b) i valori di StO2 cerebrale (NIRS) e SaO2 periferica (pulsiossimetria) sono positivamente correlati, anche se il valore assoluto della StO2 cerebrale è più basso rispetto a quello misurato perifericamente (82-84% a livello cerebrale corrispondenti a 96-100% a livello periferico);

 c) la satO2 cerebrale diminuisce prima e più rapidamente di quella periferica;

 d) il valore assoluto del decremento della satO2 è maggiore a livello cerebrale che perifericamente (decremento medio del 27% vs 13%). La NIRS ha permesso inoltre di evidenziare un aumento della concentrazione della Hb e dell’Hb totale ed il contemporaneo decremento della HbO2. Un esempio di misura contemporanea della StO2 cerebrale (NIRS), SaO2 periferica e frequenza cardiaca (pulsiossimetro) su un neonato pretermine di 27 settimane di età gestazionale è riportato nelle figure sottostanti.